GRUPPO WHATSAPP CONDOMINIO: REGOLE, PRIVACY E LIMITI
Introduzione
Il gruppo WhatsApp condominiale è uno strumento sempre più diffuso per facilitare la comunicazione tra condomini e amministratore. Tuttavia, un uso improprio può generare violazioni della privacy, conflitti interni e responsabilità legali. In questa guida ANAI analizziamo la normativa, le indicazioni del Garante Privacy, la giurisprudenza e forniamo consigli operativi.
1. Valore legale del gruppo WhatsApp condominiale
L’art. 66 disp. att. c.c. prevede che la convocazione dell’assemblea avvenga tramite raccomandata, PEC, fax o consegna a mano. Il gruppo WhatsApp non è indicato tra i mezzi validi e non può sostituire le convocazioni o le delibere formali.
Può essere utilizzato solo come canale integrativo e informale per:
- avvisi su lavori e manutenzioni;
- segnalazioni urgenti;
- promemoria assembleari.
2. Privacy e consenso: obblighi GDPR
Il numero di telefono è un dato personale identificativo ai sensi dell’art. 4 GDPR. L’amministratore deve ottenere:
- Consenso scritto e documentato (art. 6 GDPR);
- Informativa privacy (art. 13 GDPR) con finalità, modalità di trattamento e diritti dell’interessato;
- Conservazione della prova del consenso.
L’inserimento senza consenso è illecito e può comportare sanzioni fino a € 20 milioni o al 4% del fatturato (art. 83 GDPR).
3. Limiti sui contenuti
La chat condominiale non è una bacheca pubblica: occorre rispettare norme su privacy e diffamazione.
Consentito:
- avvisi tecnici (chiusura acqua, guasti, interventi);
- informazioni logistiche;
- promemoria assembleari.
Vietato:
- segnalare morosità nominative;
- pubblicare dati sensibili (salute, situazione economica);
- diffondere foto di persone senza consenso;
- commenti offensivi (rischio reato di diffamazione).
4. Orientamenti del Garante Privacy
Il Garante ha chiarito che:
- Serve consenso preventivo per inserire un condomino in chat;
- Il numero di telefono è dato personale → condivisione solo volontaria;
- L’amministratore è titolare del trattamento se gestisce il gruppo.
5. Giurisprudenza rilevante
- Trib. Mantova, 2019: chat non sostituisce comunicazioni ufficiali;
- Cass. Pen. 16712/2021: messaggi diffamatori in chat condominiale integrano reato di diffamazione.
6. Responsabilità dell’amministratore
Se gestisce il gruppo, l’amministratore deve:
- verificare il consenso di tutti i membri;
- moderare per prevenire messaggi illeciti;
- usare la chat solo per scopi pertinenti al condominio.
7. Consigli operativi ANAI
- Approvare la creazione del gruppo con delibera assembleare;
- Raccogliere consenso scritto con modulo privacy;
- Stabilire un regolamento d’uso con divieti chiari;
- Mantenere sempre attivi canali ufficiali (PEC, raccomandata);
- Utilizzare la chat solo per comunicazioni rapide e urgenti.
Conclusione
Il gruppo WhatsApp condominiale è utile ma richiede regole chiare, consenso GDPR e moderazione. Non sostituisce i canali ufficiali di comunicazione e il suo uso scorretto può generare responsabilità legali e sanzioni. ANAI raccomanda prudenza e rispetto rigoroso della normativa.
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